Equo Compenso, Stefani a Confprofessioni: legge entro fine febbraio e senza modifiche
Entro la fine di febbraio, al più tardi all'inizio di marzo, l'equo compenso sarà legge. C'è infatti la sostanziale volontà del Governo di fare approvare il disegno di legge in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, in tempi rapidi e senza modifiche.
È quanto ha riferito Erika Stefani, relatrice del provvedimento in Commissione Giustizia al Senato, durante un incontro con il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che si è tenuto poche ore prima della ripresa dell'esame del provvedimento presso la stessa Commissione, a seguito della presentazione in audizione parlamentare da parte di ALA Assoarchitetti e Confprofessioni, delle osservazioni e proposte di modifica del testo.
«La senatrice Stefani ha prestato grande attenzione alle problematiche che abbiamo posto, dimostrando una grande sensibilità verso il mondo delle professioni. È stato un incontro molto utile e condividiamo l'idea di un iter rapido in Senato, anche se non sembrano esserci spiragli per eventuali modifiche al testo», ha commentato Stella al termine dell'incontro.
«In questa direzione è emersa la possibilità di migliorare il testo al tavolo del lavoro autonomo del ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone», ha affermato il presidente di Confprofessioni. «I nodi ancora da sciogliere restano le sanzioni a carico del professionista, l'ampliamento della platea, l'estensione del perimetro di applicazione dell'equo compenso anche ai rapporti di natura non convenzionale e la composizione dell'Osservatorio nazionale sull'equo compenso».
Tuttavia, aggiunge il presidente di ALA Bruno Gabbiani, restano irrisolti una serie di altri fondamentali nodi, che riguardano le professioni di architetto e ingegnere e principamente i temi dell'appalto integrato, delle progettazioni in House della pubblica amministrazione e la riduzione della durata della validità dei curricula professionali ad un solo anno.
"L'appalto integrato è il ricorso a una legislazione semplificata e d'emergenza, che non tiene in conto la qualità delle opere realizzate; l'affidamento delle progettazioni alle strutture interne all'Amministrazione pubblica sembra ignorare che questa non ha gli strumenti, né la professionalità, né il tempo, per eseguire progettazioni complesse di adeguata qualità: è invece necessario incentivare i ruoli di programmazione e di RUP, dei dipendenti pubblici, altrimenti anche l'efficacia degli incentivi risulta nulla, poichè viene riservata per redigere progetti poveri di contenuti, con effetti negativi sulla trasparenza dei procedimenti e sulla qualità del prodotto finale", aggiunge il presidente di ALA, Gabbiani.