Manovra, ALA e Confprofessioni: la prudenza è d'obbligo
«Corretto destinare la massima parte delle risorse disponibili al contenimento dei costi dell'energia e assolutamente condivisibile il percorso di riforma su due assi prioritari per il nostro Paese: un nuovo patto tra contribuente e fisco e la riduzione del costo del lavoro. Poi è chiaro che la difficile congiuntura, l'incertezza del quadro geopolitico, l'instabilità dei prezzi delle risorse energetiche inducano il governo a una manovra prudente, per preservare la sostenibilità del debito pubblico e abbozzando una strategia per la crescita che nei prossimi anni sarà in grado di mobilitare risorse e imprenditorialità». Questa la posizione espressa alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, dove Confprofessioni ha messo a fuoco luci e ombre della legge di bilancio.
In questa prospettiva, abbiamo evidenziato la necessità di coinvolgere tutti gli attori economici, compresi i liberi professionisti, a partire da una riforma degli incentivi in grado di intercettare le reali esigenze di tutte le categorie produttive.
Allo stesso modo occorre un riallineamento sul credito d'imposta per i consumi energetici, estendendo il beneficio ai liberi professionisti e sugli incentivi per la digitalizzazione destinati alle imprese e alla Pubblica Amministrazione, ma proprio la digitalizzazione della P.A. non potrà essere compiuta senza un parallelo investimento sulla digitalizzazione degli studi professionali.
Sul fronte delle politiche fiscali, tuttavia la manovra non contiene una vera flat tax, ma ha semplicemente esteso la platea dei potenziali beneficiari del regime forfettario, coinvolgendo un numero molto limitato di contribuenti, per una spesa di appena 280 milioni di euro per l'anno 2023.
Positiva poi la tregua fiscale, ma occorre estendere la rottamazione anche agli avvisi bonari ed allungare il periodo dello stralcio oltre il 2015, nell'auspicio di una pulizia totale del magazzino fiscale, per alleggerire il carico tributario nei confronti dei contribuenti e impostare meccanismi che impediscano il ritorno all'accumulo dei ruoli della riscossione.