Legge di Bilancio, ALA e Confprofessioni: meno tasse, più crescita
Abolizione dell'IRAP, riduzione del cuneo fiscale sui redditi di lavoro autonomo, incentivi alla crescita dimensionale delle attività professionali, potenziamento delle politiche attive: sono questi, in sintesi, i principali correttivi alla manovra di bilancio chiesti da ALA con Confprofessioni, all'audizione alle commissioni V del Senato e della Camera.
Sul fronte delle tasse, ALA e Confprofessioni sostengono che alleggerimento della pressione tributaria e riduzione del cuneo fiscale devono essere improntate in un'ottica di equità orizzontale tra lavoratori dipendenti e autonomi: «A redditi uguali devono corrispondere equivalenti debiti d'imposta. Il primo passo deve essere l'unificazione delle detrazioni Irpef sui redditi da lavoro autonomo e da lavoro dipendenti».
Infatti con le agevolazioni previste permangono numerosi squilibri a sfavore delle attività professionali, come per esempio i voucher per la digital transformation che richiedono l'iscrizione alle Camere di Commercio, precludendo l'accesso ai professionisti iscritti agli ordini. La richiesta avanzata da ALA e Confprofessioni alle istituzioni è di accompagnare le attività professionali nel loro sforzo di consolidamento e di adeguamento alle sfide imposte dall'apertura dei nuovi mercati internazionali e dalla transizione digitale, che sta interessando il settore dei servizi professionali. Servono misure ad hoc per favorire la crescita dimensionale degli studi, attraverso aggregazioni e reti tra professionisti.
ALA e Confprofessioni intervengono anche sulla proroga del Superbonus 110%, con la quale si può consolidare il percorso di rigenerazione e riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale.
Tuttavia non è condivisibile la scelta del Governo di privilegiare i condomini a scapito degli edifici unifamiliari e di introdurre il perimetro ISEE, causando evidenti disparità di trattamento.
Un capitolo a parte è riservato agli ammortizzatori sociali. Tutti i lavoratori, a prescindere dalle modalità con cui svolgono l'attività lavorativa, siano essi autonomi o dipendenti, devono poter disporre di strumenti che li tutelino nei momenti di difficoltà. Nell'ottica di un avanzamento verso l'universalità delle tutele, ALA e Confprofessioni guardano con favore al ruolo che verrà svolto dai fondi di solidarietà bilaterali, che tuttavia comporta un impatto importante sui costi aziendali. Per questo è necessario, nei primi anni di avvio della riforma, un apporto da parte della finanza pubblica.