Gare di progettazione, in arrivo il decreto con i parametri per i corrispettivi

Sarà emanato a breve il decreto interministeriale (Giustizia e Infrastrutture) che definirà i parametri per la determinazione dell'importo da porre a base di gara nell'ambito dei servizi di progettazione.
Molto atteso dai progettisti, il provvedimento mira a porre fine ai ribassi selvaggi - anche del 90% - delle offerte nelle gare pubbliche per i servizi di architettura e ingegneria, finora resi possibili con la cancellazione delle tariffe minime obbligatorie, operata dalla riforma Bersani del 2006 e poi proseguita con il decreto Liberalizzazioni (DL n. 1/2012) che di fatto ha lasciato alle stazioni appaltanti troppa discrezionalità, essendo private di un riferimento per determinare gli importi da porre a base delle gare.
Questo problema è stato risolto temporaneamente dal decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 ("Decreto Crescita", convertito con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 187 dell'11 agosto 2012), il quale, all'articolo 5, comma 2 ha previsto il ritorno alle tariffe professionali (come fissate dal D.M. 4 aprile 2001) fino all'emanazione del nuovo decreto contenente i nuovi parametri per la determinazione degli importi.
Secondo indiscrezioni di stampa, il nuovo decreto preparato dai ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture stabilisce che il corrispettivo del progettista - composto da compenso, spese e oneri accessori - deve essere congruo, deve garantire la qualità delle opere e salvaguardare l'interesse pubblico.
Nella valutazione del compenso si dovrà tenere conto della complessità dell'incarico, dell'importanza dell'opera e delle voci di costo. Per quanto riguarda invece le spese e gli oneri accessori, il loro importo dovrà essere determinato forfettariamente per una percentuale del compenso del 25% per gli importi delle opere fino a 1 milione di euro, e del 10% per gli importi delle opere pari o superiori a 25 mila euro. Le percentuali vanno applicate per interpolazione lineare nel caso degli importi intermedi.