"Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento", catalogo della mostra (Padova, Palazzo del Monte di Pietà, 2 febbraio - 19 maggio 2013)
È disponibile on line nel sito del Centro Internazionale di Studi di Architettura A. Palladio e nel bookshop del Palladio Museum (dal martedì alla domenica, 10.00 - 18.00) il catalogo della mostra "Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento" aperta al pubblico fino al 19 maggio 2013 a Palazzo del Monte di Pietà di Padova.
Il volume, curato da Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Adolfo Tura e edito da Marsilio Editori presenta la figura di Pietro Bembo, una figura poliedrica nell'Italia del Rinascimento.
Veneziano di nascita, padovano di elezione, di casa nella Roma dei Papi, egli fu molte cose insieme, e tutte al massimo grado. Fu poeta, storiografo e bibliotecario della Repubblica Veneta, e il letterato che influenzò in modo determinante la letteratura rinascimentale. Con Aldo Manuzio rivoluzionò il concetto di libro, curando classici di piccolo formato privi di commento, che potessero essere letti al di fuori delle aule universitarie. Amò donne bellissime come Lucrezia Borgia, e cantò l'amore, non solo platonico, negli Asolani e nei Motti. A sessantanove anni fu nominato cardinale da papa Paolo III e pose le basi per la leggendaria Biblioteca Vaticana. Oltre che di Raffaello e Michelangelo fu amico, guida e protettore di artisti come Giovanni Bellini, Sansovino, Sebastiano del Piombo, Tiziano, Benvenuto Cellini, Valerio Belli, di cui collezionò e spesso ispirò le opere.