Stella (Confprofessioni): dallo sblocca debiti allo sblocca Italia. Subito un governo per uscire dall'emergenza economica e sociale
"L'approvazione del decreto sui debiti della P.A. rappresenta sicuramente una boccata d'ossigeno per le imprese e i professionisti, che rientrano a pieno titolo tra i soggetti creditori delle amministrazioni pubbliche, come ha sottolineato il premier uscente Mario Monti". Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, sostiene la decisione del Governo di sbloccare i primi 40 miliardi di euro a favore dei fornitori-creditori della Pubblica Amministrazione, ma non mancano alcune perplessità. "Restano ancora da chiarire alcuni i passaggi relativi alla compensazione tra crediti e debiti e, soprattutto, bisogna evitare che un provvedimento tanto atteso finisca nelle maglie di una burocrazia capace di vanificare le speranze di migliaia di professionisti e imprenditori. Confprofessioni è pronta a dare il proprio contributo qualificato attraverso il coinvolgimento delle categorie professionali per certificare i crediti delle imprese e dei professionisti così da rendere subito operative le procedure amministrative".
Un invito aperto al Governo, alle pubbliche amministrazioni, alle forze sociali e alle altre associazioni di categoria per rimettere in moto il sistema produttivo e intellettuale italiano. "Dopo lo sblocca debiti bisogna passare allo sblocca Italia. Il Paese è al collasso economico e sociale. Sono passati più di 40 giorni dalle elezioni politiche nazionali e continuiamo ad assistere impotenti all'immobilismo di una classe politica che non riesce a cogliere l'emergenza economica e sociale in cui versa il Paese." dichiara Stella. "L'Italia ha bisogno di un Governo. Subito. Professionisti, imprenditori e tutte le realtà produttive e sociali non possono più aspettare. I tatticismi della politica devono lasciare spazio all'economia reale e ai bisogni concreti dei cittadini. Ogni giorno è un bollettino di guerra: le aziende chiudono, i consumi si riducono, la disoccupazione aumenta, anche negli studi professionali. Occorre intervenire subito per tagliare la spesa improduttiva, introdurre sgravi fiscali a sostegno dei giovani e dell'occupazione e semplificare il rapporto tra Stato e cittadini. Su questi temi i liberi professionisti possono fare e dare molto per sostenere la crescita e lo sviluppo del Paese".