Emergenza lavoro, Confprofessioni: senza crescita, niente occupazione

"Non c'è occupazione senza crescita economica. Sicuramente sono importanti gli incentivi alle assunzioni o alla stabilizzazione, introdotte dal Governo, ma senza interventi a regime è difficile che si possa dare una svolta reale alla difficile situazione dell'occupazione giovanile. Per troppi anni lo Stato ha messo a disposizione delle imprese ingenti risorse, con l'effetto di un forte utilizzo immediato delle stesse che ha prodotto anche risultati importanti, ma che sul lungo periodo non ha impedito licenziamenti ed un calo generalizzato sull'occupazione". È questa la fredda analisi del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alla Commissione Lavoro della Camera nel corso dell'audizione sull'indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale.

"Non sono sufficienti gli incentivi a pioggia, limitati nel tempo e diretti solamente a determinate categorie di lavoratori, occorre che si intervenga in modo deciso sul cuneo fiscale, affinché l'elevato costo del lavoro impedisca la stabilizzazione del rapporto" ha sottolineato Stella. "Agevolazioni che consentono di assumere o stabilizzare alcune tipologie di lavoratori, già esistono, ma le difficoltà per i datori di lavoro che ne vogliono beneficiare sono notevoli per mancanza di chiarezza, se non proprio di disposizioni operative".

In Commissione Lavoro di Montecitorio, Confprofessioni ha elencato una serie di provvedimenti che ancora oggi restano solo sulla carta. "Basti pensare al blocco degli sgravi derivanti dalle assunzioni dei lavoratori iscritti alla "piccola mobilità" che, a causa della legge di stabilità 2013, ha determinato lo stallo anche degli incentivi ai contratti instaurati prima del 2013. Attendiamo ancora indicazioni operative per capire come muoversi. I fondi stanziati a ottobre 2012 per la stabilizzazione di giovani e donne devono ancora essere assegnati dall'Inps. I contratti di inserimento delle donne realizzati tra il 2009 e il 2012 sono stati agevolati con ritardo ed il decreto ministeriale non è stato ancora pubblicato".

E ancora: "I bonus Ricerca e Sviluppo sono fermi" ha ricordato Stella. "Un vero peccato, perché l'intervento è assai interessante e consiste in un credito d'imposta pari al 35% dei costi sostenuti dal datore di lavoro (fino ad un massimo di 200 mila euro all'anno) per l'assunzione a tempo indeterminato di soggetti in possesso di un dottorato di ricerca universitario o di una laurea magistrale in materie legate a ricerca e sviluppo. Ebbene, siamo in attesa della pubblicazione del decreto interministeriale di attuazione mentre mancano ancora un provvedimento del MISE con i contenuti della domanda di accesso e le istruzioni operative ed i necessari chiarimenti dell'Agenzia delle entrate con tanto di codici tributo".