Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato riammettono gli studi professioni tra i beneficiari della CIG

Sembrerebbe che l'incredibile e ingiustificabile discriminazione, che ha visto i soli dipendenti che applicano il CCNL degli studi professionali esclusi dalla Cassa integrazione guadagni, sia stata recepita dalle Commissioni lavori di Camera e Senato.
Ora è tuttavia necessario e urgente che anche il Governo intervenga per cancellare questa palese ingiustizia (ALA).

"Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra non è ancora finita". Così il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha salutato il parere favorevole, che riammette gli studi professionali tra i beneficiari della Cassa integrazione in deroga, votato oggi dalle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, allo schema di decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga.
"Le commissioni parlamentari hanno accolto le nostre istanze, estendendo ai professionisti datori di lavoro la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga" aggiunge Stella. "Per noi si tratta prima di tutto di una battaglia di civiltà per combattere assurde discriminazioni che colpiscono i liberi professionisti e per salvaguardare i livelli occupazionali di un settore economico che sta attraversando una durissima crisi".
"Sappiamo che la coperta è corta, ma non possiamo dimenticare che il ricorso allo strumento della cassa integrazione in deroga da parte dei dipendenti degli studi professionali ha inciso per poco più dell'uno per cento delle ore totali" conclude Stella. "Ci auguriamo che il governo e i ministeri competenti tengano conto del parere del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni che ha già espresso preoccupazione per l'esclusione dei datori di lavoro laddove all'art. 2082 del codice civile venisse data un'applicazione troppo restrittiva. Noi andremo avanti affinché il governo confermi l'importanza di tale strumento per i nostri dipendenti nell'attuale contesto economico".